Gli stroboscopi a LED e lo Zootropio

Lo zootropio attuale è costituito da un disco di legno o plexiglas con diametro variabile da circa 50 cm che può arrivare anche a 160 cm, al centro del disco è presente un asse di rotazione motorizzato, per una frequenza di rotazione di circa 1200 giri/minuto.

La struttura dello zootropio è composta da diversi piani o livelli, disposti ad intervalli equidistanti in altezza, in numero dei piani dipende dalla complessità dell’animazione desiderata.

I piani possono essere fatti di materiali leggeri come plastica, legno sottile o metallo, e devono essere abbastanza robusti per sostenere gli oggetti che verranno posizionati su di essi.  I piani sono sostenuti da supporti verticali che li collegano al piano di base, devono essere stabilmente fissati al disco. 

Gli oggetti posti sulla struttura a piani sono il cuore dello zootropio, infatti sono gli oggetti che, grazie all’effetto stroboscopico, simulano il movimento: essi sono disposti in cerchio su ogni piano, con ciascun oggetto che rappresenta un fotogramma dell’animazione.

Gli oggetti devono essere posizionati in modo equidistante l’uno dall’altro lungo la circonferenza del piano.

Ogni oggetto su un piano deve essere allineato verticalmente con gli oggetti dei piani superiori e inferiori, questo crea una colonna verticale di oggetti che rappresenta una sequenza animata continua. 

Per ottenere l’effetto del movimento ogni singolo oggetto deve mostrare un leggero cambiamento rispetto all’oggetto precedente, questo cambiamento dipende dal tipo di oggetto: in caso di un oggetto statico come un prodotto alimentare, ogni singolo oggetto sarà posizionato ruotandolo di qualche grado uno dall’altro, per mostrare tutte le sue facce su un arco di 360°. In caso invece di un piccola statuetta rappresentante ad esempio un fabbro che lavora, ogni singolo oggetto avrà una diversa fase del suo lavoro, in modo che sia rappresentato tutto il ciclo del lavoro stesso, da quando il martello è in aria a quando colpisce l’incudine.  Se infine si vuole animare un cavallo che corre, il primo oggetto potrebbe mostrare il cavallo con le zampe in posizione di partenza, il secondo con le zampe leggermente avanzate, e così via, fino a completare un ciclo completo del suo movimento. 

Come detto gli oggetti devono essere collocati a intervalli equidistanti lungo la circonferenza del disco, ben calcolati in funzione al diametro e alla velocità di rotazione dello zootropio. Questa equidistanza è cruciale per garantire una transizione fluida e continua tra le varie immagini quando lo zootropio ruota. 

E’ un importante, dettagliato e delicato lavoro artigianale, al terminedel quale entra in gioco lo stroboscopio BINT: non dimentichiamoci che lo zootropio ruota ad una velocità di oltre 1000 giri/min, quindi ad occhio nudo non si potrà vedere nulla se non una veloce rotazione dello zootropio.  La luce stroboscopica dovrà illuminare in modo uniforme tutti i piani e dovrà avere un’intensità sufficiente per ottenere una visione perfetta dello zootropio e degli oggetti installati: la frequenza dei flash sarà opportunamente regolata ad ottenere il fermo immagine o un leggero slow motion (effetto rallentato), in modo che magicamente si vedranno tutti gli oggetti che si “spostano” nel loro movimento rallentato, creando un incantevole effetto visivo.

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